Diego Giordano

Verbale di sommarie informazioni testimoniali.

Diego Giordano, Giordano Diego: qual è il nome e quale il cognome?
Non ha importanza. Metta Diego e basta.

Anno di nascita?
1954. Senza lifting.

Stato civile?
Una moglie, tre figli, un cane, una suocera, un fratello gemello, un fratello elettivo, sette cognati, undici nipoti.

La moglie è sempre la stessa?
Sì. Sono in controtendenza.

Titoli accademici e professionali?

Risponda.
Lei non sa chi sono io.

Non faccia lo spiritoso, risponda.
Se proprio ci tiene, metta “Avvocato dello Stato”.

Cosa ha fatto di altro?
Ho vissuto.

Hobby, passioni, interessi?
Leggo e scribacchio.

Crede in Dio?
Sì, e Lui crede in me.

Un’affermazione saccente.
Al contrario. Guardi qualunque uomo o donna. Non possono essere frutto del caso e della necessità.

I titoli dei suoi romanzi?
Non rispondo. Appartengono al passato.

Perché scrive?
Non lo so.

Perché la gente dovrebbe leggere i suoi libri?
L’autore è sempre l’ultimo a sapere queste cose. A chi li ha letti, sono piaciuti, con motivazioni diversissime tra loro.

A lei piacciono?
Potrei fare meglio ma non ne sono capace.

Dichiarazioni finali?
Sono rimasto bellissimo e affascinante. Poi mi guardo allo specchio.

Diego Giordano:
E io ti aspetto, ricordalo, 2003, Editori Riuniti.
Lupi e agnelli, 2012, Todaro Editore.