Regina

Regina è lo pseudonimo adottato da cinque autori diversi per età e formazione.

Una penna, dieci mani e cinque doti:

Creatività travolgente
Marzia Pinochi è nata a Milano nel 1963. Ha iniziato a scrivere da bambina: diari, racconti, canzoni che non hanno mai varcato la porta della sua camera. Dal padre toscano ha ereditato la capacità di entrare subito in sintonia con chicchessia, dalla madre friulana il rigore e una certa abilità organizzativa. Vive e lavora a Milano, dove è comproprietaria del ristorante di famiglia. È alla sua prima pubblicazione.

Acuta caratterizzazione
Francesca Bogani è nata a Lecco nel 1961, ma è Milano la sua città fin dalle prime settimane di vita. Dopo studi linguistici e storici, sperimenta vari lavori approdando infine alla vendita di tubi d’acciaio, senza per questo tralasciare la passione per le parole scritte. Vive con una perenne valigia a portata di mano, pendolare per il lavoro e pendolare tra la sua casa di Milano, che condivide con il figlio Adriano, e la casa di Paullo, quella del suo compagno Franco, al quale la unisce, tra le tante cose, il volontariato come soccorritore in ambulanza. È alla sua prima pubblicazione.

Ironica tessitura di trame
Paolo Delpino nato a Bologna nel 1948, laureato in Chimica, risiede a Milano dal 1974, dove s’imbarca sulla SIR che però quattro anni più tardi affonda (nei debiti). Viene ripescato dalla CGIL nella quale resta fino al 1983, quando ritenta la fortuna a bordo dell’Enichem, prossima pietra angolare di Tangentopoli. Felicemente sposato con Daniela dal 1989.
Inizia a scrivere nel 1988, con alti (pochi) e bassi (tanti).
Cerca soprattutto di non prendersi troppo sul serio.

Appassionata introspezione
Marina Ingrascì, nata a Milano nel 1971 a quattro anni segue i genitori in quel di Lipari dove trascorre un’infanzia solare tra mare, vento e rumori vulcanici. Spezza l’idillio dopo dieci anni quando Milano la riaccoglie nel pieno dell’adolescenza regalandole come prima immagine il lungo tunnel di ferro della stazione centrale. Non si perde d’animo, si barcamena tra il liceo linguistico di periferia e tante amicizie, tenendo legami solidi con l’isola, dove torna puntualmente a ritrovare il suo equilibrio. Diventa avvocato e la difesa degli oppressi riempie di senso un mestiere che potrebbe essere sterile. Scrive da quando è giovane, la separazione dall’isola ha dato il là al flusso di coscienza e non si è più fermata. È mamma di due bimbi che la riempiono di felicità e ha pubblicato due libri da giurista.

Attenta analisi dei particolari
Raffaella Lupo è nata a Milano nel 1968 da padre siciliano, a cui deve ottimismo e leggerezza, e madre romagnola, che le trasmette amore per la campagna e gusto per la buona cucina.
Dopo gli studi classici al liceo Berchet di Milano, punteggiati da innumerevoli letture e tentativi di scrittura, vira verso le scienze laureandosi in biologia e inizia un percorso professionale legato ai microrganismi e alle loro applicazioni.
Il mondo dei libri e la passione per il racconto si riaffacciano nella sua vita in occasione di una pausa lavorativa legata alla prima maternità: partecipa a un corso di scrittura creativa dove riscopre il piacere di esprimersi e di confrontarsi.
È alla sua prima pubblicazione.