Milano: un’occasione mancata

Salone MilanoLo scorso fine settimana abbiamo partecipato alla prima edizione del  Salone della Piccola Editoria, organizzato all’interno del Festival della Letteratura di Milano. Eravamo circa una quarantina di editori, alcuni piccolissimi e sconosciuti altri già noti al pubblico milanese, alcuni di Milano e provincia altri venuti da lontano.

La location era molto bella, un ex fornace sui Navigli, gli organizzatori gentili e disponibili e il buon umore ha accompagnato l’inaugurazione del venerdì sera, un piccolo aperitivo in giardino accompagnato da musica dal vivo.

Peccato che… nessuno a Milano ne sapesse niente, di questo Salone. E come mai? Ci siamo chiesti noi espositori (editori). In effetti, sulle pagine dedicate alla città dei maggiori quotidiani milanesi, non abbiamo visto un articolo sulla manifestazione né durante la fiera né nei giorni precedenti (mi dicono che è uscita una segnalazione negli appuntamenti di TuttoMilano, l’allegato della Repubblica).

Da una piccola indagine svolta, pare che le cose stiano così: il Comune di Milano non ha dato nessun sostegno all’iniziativa (e non si chiedevano soldi, solo spazi e un aiuto nella comunicazione). E invece, pare (ripeto, pare) che la manifestazione non sia stata neanche inserita nel comunicato stampa del Comune sulle iniziative del fine settimana a Milano.

Ora, se questo fosse vero (parto sempre dalla presunzione di innocenza), sarebbe veramente vergognoso. Come è giusto, il Comune e i quotidiani danno sempre spazio alle iniziative che possono interessare gli abitanti milanesi, dalla festa del gnocco fritto, alla fiera dei fiori (cose che adoriamo tutti e siamo lieti vengano promosse), ma forse anche i piccoli editori (che si fanno un mazzo così anche durante i fine settimana per far conoscere le loro pubblicazioni) avrebbero diritto a un po’ di visibilità. Anche perché hanno a che fare (chi più chi meno) con qualcosa che si chiama letteratura, strettamente imparentata con la cultura. E di questi tempi, gli sforzi per sostenerla (soprattutto da parte delle istituzioni) dovrebbero essere scontati.

Naturalmente è possibile, e me lo auguro, che né il Comune di Milano, né i giornalisti ne sapessero niente. Nonostante i vari comunicati stampa inviati dagli Organizzatori del Festival.

Io spero sia così: colpa del caldo che ha colpito Milano la scorsa settimana e che ha avuto un effetto ottundente sulle menti, e di una generale distrazione dovuta all’arrivo dell’estate.

Se così non fosse, si dovrebbe pensare a un totale disinteresse per un’iniziativa che avrebbe potuto essere un momento di aggregazione per quelle (poche, mi rendo conto) persone interessate alla lettura, ai libri (non solo i best seller dei grandi editori) e a incontrare scrittori che non vanno in televisione.

Forse sarebbe meglio organizzare l’evento in autunno, quando il caldo non è un pericolo. Devono essere giunti alla stessa conclusione anche gli organizzatori di Bookcity che si tiene a novembre, e che di rassegna stampa ne ha sempre molta, e anche di collaborazione da parte delle istituzioni.

Comunque, la domenica sera il Salone ha chiuso, i visitatori saranno stati qualche centinaio (a essere ottimisti), le presentazioni (una cinquantina) erano spesso pressoché deserte (salvo parenti e amici dell’autore, se della zona) e l’umore degli espositori era a terra (provate voi a stare 12 ore al caldo dietro a un banchetto senza la consolazione di un po’ di visitatori e/o possibili clienti). Tutto questo è triste, anche perché nelle altre città (alcune molto meno importanti di Milano) i saloni della piccola editoria funzionano e sono appoggiati da assessorati e stampa locale, penso a Chiari, Pisa, Modena, Roma ecc. Perché non a Milano?

Naturalmente il prossimo anno ripeteremo l’iniziativa (spero) e siamo certi che sia il Comune di Milano, sia i giornalisti non si lasceranno scappare l’occasione per parlarne diffusamente.

veronica todaro