Qual è: Tecla Dozio intervista Roberto Valentini

Qual è

Il romanzo che avresti voluto scrivere tu – Credo che il tratto davvero costante della vita sia il cambiamento: noi cambiamo e i libri con noi.  A venti anni avrei voluto scrivere Per chi suona la campana, a trenta Il lungo addio.  Oggi La Strada, di Cormac McCarthy, un libro fuori categoria.

Il tuo colore preferito – Blu, da bravo maschietto.

I film – Ho appena visto The Tree of Life di Terence Malick, un autore che amo sin dai tempi dei Giorni del Cielo e sono ancora emozionato. Anche qui, siamo fuori concorso. Però i film che riguardo sempre sono quelli di Sergio Leone.

Cibo – Chissà perché ma più passa il tempo più piacciono i cibi amari.  Forse mi voglio punire di qualcosa, ma non ignoro. Un piatto che cerco sempre sono le “radicchielle da campo” come le chiamano dalle mie parti, una insalata di tarassaco selvatico con uova sode, pancetta rosolota, condita con aceto balsamico tradizionale, fatto in casa naturalmente.

Sport – Lo sport per me è un modo di essere, se non sudo non esisto e nella mia vita ne ho praticati tanti, mai a livello esasperatamente agonistico, ma con un sano approccio competitivo: atletica leggera, calcio, canoa, tennis, sci, Al calcio, il mio preferito, ho dovuto rinunciare dopo un’operazione al ginocchio. Durante la riabilitazione ho cominciato ad andare in bicicletta e il ciclismo ora è quasi una droga, anche se la mia struttura fisica da centravanti di sfondamento mi impedirà sempre di scalare le montagne.

Squadra calcio – Inter. Spero che il Sassuolo ce la faccia ad arrivare in serie A, nonostante il presidente sia un milanista…

Attrici – Facendo un mix tra bellezza e bravura, Scarlett Johansson tra le contemporanee e Sofia Loren tra le classiche.

Attori – Bruce Willis (una volta una bella ragazza mi ha detto che gli assomiglio ahahha) e tra gli italiani io uno come Vittorio Gassman non s’è più visto.

Fiore – Rosa, il fiore per eccellenza: semplice, diretta, senza fronzoli.

Luogo di vacanza – Sarò un pigro, ma in estate vado sempre nello stesso posto, a Punta Ala in Toscana, dove i miei genitori trent’anni fa costruirono una casa. D’inverno invece visito una capitale europea facendo il pieno di musei.

Hobby – Non ne ho, prendo tutto come un lavoro, purtroppo.

Autori classici – Diamo onore all’Italia, anche se citerei tanti francesi, tedeschi e inglesi, quindi: Dante, Leopardi e Svevo.

Autore contemporaneo – Gli autori più influenti per uno scrittore sono quelli che dimentica, perché li ha introiettati e fanno ormai parte di lui. Nel mio sito ho messo una voce di menu che si chiama DNA ed è fatta dei libri che più credo abbiano contribuito a farmi diventare quello che sono, almeno tra quelli che mi ricordo. Per il genere noir il mio autore “influente” è Raymond Chandler.

Il romanzo che consiglieresti a tutti e perché – Mi ripeto, ma consiglierei La strada di Cormac Mccarthy perché oltre a essere il romanzo più toccante sulla paternità che io abbia mai letto, pone ai lettori una domanda fondamentale: in una situazione estrema, senza più legge o morale, chi scopriremmo di essere? Uno dei “buoni” che resistono a rimanere umani, come il padre e il bambino che fuggono, uno dei cannibali che danno loro la caccia, o ci arrenderemmo come la madre che si suicida? Nessuno può essere certo di saperlo.

La tua giornata tipo – Mi sveglio alle sette e mezza circa, leggo quarantacinque minuti, alle nove in ufficio fino all’una e mezza, pranzo a casa o fuori dipende, poi di nuovo ufficio fino a sera, un’ora di sport a giorni alterni, cena con famiglia o fuori con amici, narcosi davanti alla televisione poi, improvviso risveglio e scrittura o lettura fino all’una o anche una e trenta. Ci sono però molte varianti e molti periodi diversi.

Quella che vorresti fosse la tua giornata tipo – Sveglia quando mi pare, lettura fino a quando ne ho voglia, scrittura fino a quando ne ho la forza, sport o passeggiate da vero flâneur di provincia con perdita di tempo come unico impegno inderogabile, lungo aperitivo al bar con amici e amiche in perfetta sintonia intellettuale e fisica, cena al ristorante con famiglia e poi cinema o spettacolo serale. Va be’ ogni tanto qualche giornata di lavoro ce la metterei, ma su progetti specifici per i giovani. Ho esagerato? In realtà una giornata diversa significherebbe una vita diversa e la mia non è poi male.

Trasmissione televisiva – La storia siamo noi di Giovanni Minoli. E anche Sfide.

Trasmissione radiofonica – Rai 3 fa ottime cose a tutti gli orari, ma parlano troppo. Più di tutto alla radio mi piace la musica, soprattutto le trasmissioni di Paola de Angelis, ultimamente Sei Gradi di Separazione, ma anche Moby Dick su Radio 2 non è male.

Genere musicale – ??? non pervenuto

La cosa che vuoi che si sappia di te – Che ritengo la scrittura più importante degli autori. I libri parlano da soli, per cui quello che devono fare gli scrittori è scrivere il meglio possibile con forza, onestà, fiducia e necessità. E io cerco di farlo.