Recensione Incubo premonitore

Grazie a Emiliano Bezzon per la recensione di Incubo premonitore (Marcello Tropea) pubblicata su Orasenzombra.

L’incubo che da il titolo al libro è il sogno ricorrente del tenente Orsi, destinato ad appalesarsi nella vita reale, quasi a significare che l’investigazione umana non è fatta solo di percezioni reali ma anche di movimenti emotivi, consci e inconsci.

Incubo premonitore

In una fredda mattina d’inverno un extracomunitario trova un cadavere ai piedi di un albero. L’uomo, vestito da jogging e senza documenti, è stato ucciso con un solo colpo di pistola al cuore.

L’inchiesta viene affidata a Giovanni Orsi, tenente dei Carabinieri, da poco trasferito a Gallarate dopo anni di servizio nel ROS.

Durante le indagini, si scopre che la vittima è un affermato fotografo milanese che trascorre i suoi fine settimana nel paese di provincia, apparentemente per motivi romantici.

Il caso si complica quando entrano in scena: un probabile camorrista, un magnate egiziano, un ex collega dei ROS e una bella ragazza dai capelli rossi. Ma Orsi, seguendo una sua tenue intuizione, riuscirà a risolvere brillantemente il caso, anche con l’aiuto di un antico dio Egizio.

 

In libreria nei prossimi giorni: Incubo premonitore

L’ultima settimana di maggio sarà in libreria “Incubo premonitore” di Marcello Tropea.

Eccone un brano, dove il protagonista cerca di ricordare proprio l’incubo, che dà il titolo al romanzo:

Era notte e lui si trovava chiuso in un posto che poteva essere una cantina o una cella sotterranea. Era prigioniero e legato con una catena che gli impediva la maggior parte dei movimenti. Addosso aveva una coperta lurida che lo proteggeva dall’aria fredda che entrava da una finestrella sopra la sua testa. Aveva molto freddo e il puzzo di feci che riempiva la cella era insopportabile. Fuori doveva nevicare perché i topi che entravano dalla finestrella, passandogli sulla testa e sulle spalle per andare nella loro tana, portavano dentro della neve…

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