Le opinioni dei lettori



"Questo è lo spazio dedicato ai commenti. Per domande, informazioni etc, contattate la redazione attraverso la pagina Contatti, Grazie"
Todaro
Le opinioni dei lettori
"Quali sono i tre libri scontati?"
Giovanna
Le opinioni dei lettori
"Gran bei romanzi, bravi."
Giovanna
I morti non pagano
"Prova funzionamento Messaggio * obbligatorio"
Todaro
"Messaggiovolevo sapere se valutate ancora opere di autori esordienti e qual é l'indirizzo per inviare proposte editoriali per romanzi gialli. Grazie"
Nomechiara
"Buongiorno, in questo periodo visionate manoscritti di romanzi thriller? Buona giornata."
Carmelo
"trovo il nuovo sito internet ben strutturato e graficamente piacevole...complimenti a tutti!"
sabino
“La Signora degli Inferi”
"Non al momento, abbiamo appena pubblicato La Signora degli Inferi. Ma sappiamo da fonte sicura che Filippo Fornari,l’autore, sta già lavorando a un secondo romanzo. Comunque consultando il nostro sito troverà certamente qualcosa per riempire l’attesa! Todaro Editore"
Todaro
“La Signora degli Inferi”
"L'ho letto con grande piacere. Avete altri romanzi di questo scrittore ?"
luigi roveda
La pietra al collo
"L'umorismo di Carlo Barbieri in un giallo accattivante: ecco cosa mi aspetto da questo libro!"
Aila Cosentino
La pietra al collo
"Aspetto " LA PIETRA AL COLLO " con trepidazione, Carlo Barbieri facendoci trattenere il fiato riuscirà anche a farci sorridere come lui sa fare?"
pietro quagli
Niente tranne la pioggia
"Un’indagine che scoperchia le connessioni tra due delitti di comune cronaca nera, apparentemente disgiunti, aprendo uno squarcio su un sistema criminale sommerso, ma radicato e pernicioso. Un protagonista con un conflitto irrisolto nel passato e una caparbia scrupolosità nell’impegno professionale che domina il suo presente. Ingredienti efficacemente amalgamati da uno stile singolare, alternato, sempre incalzante e coinvolgente, notevole nella suggestione finale."
Paola Sironi
Una giustizia più sopportabile
"Amaro approfondimento di un tema d’attualità poco noto, trattato con una costruzione narrativa efficace. Il lettore, che fin dall’inizio conosce il nome del colpevole e i pesi delle responsabilità di ogni attore che grava intorno al delitto, assiste alle fasi investigative oppresso da un certo senso d’impotenza, fino ad augurarsi anche lui, almeno, “una giustizia più sopportabile”. Ricostruzione abile e ben riuscita dei meccanismi umani che s’intersecano con l’indagine. Scuote la coscienza il personaggio di Fatos Ruga."
Paola Sironi
L’apprendista becchino
"Un romanzo avvincente che ho letto tutto d'un fiato. Avete trovato un autotore davvero originale. Non avevo mai letto niente del genere, eppure di gialli ne leggo parecchi. E' scritto molto bene: brioso e rapido, personaggi ben definiti psicologicamente, non ci sono i superfusti machi e vamp mozzafiato, ma sembrano tratti da profili di gente che si può incontrare sui treni, sugli autobus e per le strade della propria città, personaggi veri, autentici. Un bravo al Sig. Giuseppe CHIARA, all'editor Sig.ra Tecla DOZIO e alla Casa Editrice per la scelta azzeccata. Complimenti da Castalia."
Castalia
Lupi e agnelli
"In bocca al lupo a Diego. Ci siamo conosciuti a Roma, spero di rivederlo a qualche sua presentazione :)"
U.
Salvo Barone a Milano
"Ci sono giorni in cui, con grande disappunto, i contrattempi nascono e si intrecciano fino a farti perdere un appuntamento a cui non volevi mancare. La presentazione di un libro è spesso il risultato di un momento in cui persone con esperienze diverse danno vita a un incontro che si trasforma in racconto, il cui eco inevitabilmente risuona a lungo dentro di noi. In questo caso, mi sto chiedendo quando potrò sentire parlare ancora di "giallo socialmente consapevole"..."
lilia
L’apprendista becchino
"Io adoro i gialli e questo mi sembra molto intrigante; il solo titolo, originale e inconsueto, suscita curiosità."
Castalia
L’apprendista becchino
"Stuzzicante a dir poco, sicuramente originale per gli spunti proposti... Questo non me lo perdo di certo!"
Daniele Cambiaso
Le regole del Formicaio
"Mi è piaciuto, nonostante non l'abbia letto tutto d'un fiato, per questioni di tempo, non ho perso il filo e non ho dovuto tornare alle pagine precedenti. Mi è piaciuta l'ambientazione: "la nostra Milano", i personaggi:geniuni, le espressioni: "un sorriso che spalanca le porte", il finale ... a sorpresa e del tutto vero perchè in ogni ambito ci scontriamo con le regole del formicaio. Aspetto di leggere il prossimo libro."
Loredana
Quattro e quattro otto
"Un'opera prima di ottimo livello. Avvincente, didattica, a tratti geniale e spiritosa. Bravi! Una piccola critica:avrei seguito una strada più impervia ed impopolare o, come dite nella postfazione, meno "politicamente corretta". Insomma, avrei preferito un Commissario Corvino un po' meno Montalbano ed un po' più "il Lercio" di Irvine Welsh. Sarà per la prossima indagine... Complimenti ancora!"
Paolo
Quattro e quattro otto
"L'ho letto d'un fiato, mi sono divertita e ho perfino imparato un pò di storia, materia a cui sono sempre stata refrattaria. Cosa chiedere di più ad un libro?"
Giovanna
Oro Incenso e mitra
"Un gran bel titolo per un romanzo curioso. Un giallo che però non è propriamente tale, configurandosi anche l’ipotesi non peregrina che si tratti di una storia d’avventura. Di certo è un romanzo connotato da una forte passione politica-sociale. L’autore cioè veicola al lettore il proprio pensiero a riguardo dei temi trattati, e lo fa con estrema energia, quasi a scuoterlo, ad aprirgli gli occhi. Protagonista è l’investigatore privato Beo Fulminazzi, una sorta di moderno Don Chisciotte che non definirei né senza macchia né senza paura ma neppure banalmente un antieroe. Uomo del passato, mi vien da dire, che si tiene stretti quei valori oggi tanto bistrattati. Al centro della vicenda, una organizzazione cattolica – gli Ecumenici – molto influente e introdotta a fondo in tutti i meccanismi del potere. Coinvolto per caso, Beo Fulminazzi incappa in un intrigo concernente la costruzione di una centrale nucleare. Proprio il tema del nucleare è il fulcro del romanzo, scritto prima del disastro di Fukushima che ha costretto il nostro governo a fare dietrofront e pertanto basato sui progetti di allora. Non è che per questo si legga tranquillizzati, specie chi, come me, è convinto che prima o poi di quei progetti sentiremo riparlare. Gli eventi sono incalzanti, c’è suspense – specie quando l’azione si sposta al castello, il ritmo cala soltanto quando le battute dei dialoghi si allungano per contenere appunto il pensiero politico-sociale che ci arriva per bocca dei personaggi. Consigliato a chi ama il giallo d’azione e a chi vuole indagare nelle pieghe più inquietanti del nostro tempo."
Lilli
Le regole del Formicaio
"C’è la verità giudiziaria, ma prima c’è l’indagine, la ricerca, la verità intuitiva. La verità che non sempre si può dimostrare “al di là di ogni ragionevole dubbio”. L’importante è non fermarsi all’apparenza, perseguire il dubbio, per non lasciarsi assuefare dalle suggestioni. Questo romanzo percorre un’inchiesta trasversale a eventi drammatici e reati troppo scenografici, logicamente uniti solo dalla concomitanza cronologica. Ricompone con perizia, tra squarci di piccole storie umane, i frammenti di un disegno sovrastante, rintracciando il filo conduttore di coincidenze troppo ripetitive. Non ci restituisce una verità inoppugnabile, ma stimola la volontà di consapevolezza."
Paola Sironi
Al civico 6
"Regina in realtà è una delle protagoniste del romanzo. Gli autori sono 5 e solo Dio sa come siano riusciti ad accordarsi su cosa scrivere e come scriverlo. Il risultato è un “giallo canarino” – la definizione è di una delle autrici – molto semplice ma tutt’altro che banale. Siamo a Milano in una vecchia casa di ringhiera, e in questa scenografia viene messa su una rappresentazione che ci riporta a tempi passati, a quando la gente viveva nei cortili, si conosceva benissimo, condivideva insomma la vita. Storia di personaggi più che di eventi, con una voce narrante molto particolare – a cui però non si fa fatica a dare un nome – delinea tipi umani estremamente realistici e ci fa assistere anche a un delitto. Consigliato a chi di solito non legge gialli, potrebbe fargli cambiare idea."
Lilli
Africa Terminal
"Un libricino prezioso, molto intenso, fatto di parole e immagini. Ci porta in una terra di confine estremo, non solo da un punto di vista geografico. Da leggere e da guardare. Foto in bianco e nero indimenticabili."
Lilli
Oro Incenso e mitra
"Un’indagine che sconfina in un mondo parallelo di poteri indiretti, subdolamente pervasivi. In questo scenario tanto inquietante, quanto credibile, trapela un complotto economico e politico di portata internazionale che mette a repentaglio il futuro di tutti. La portata del rischio sociale è tale da indurre Beo Fulminazzi a tentare l’azzardo di smascherare gli occulti cospiratori, avvalendosi di una squadra di collaboratori improvvisati, eppure competenti e determinati al raggiungimento dell’obiettivo. Perché forse i limiti della gente comune non poi così predeterminati. Una storia attuale, dove resta a ciascun lettore il compito di calibrarsi i propri confini tra immaginazione e realtà. Dal mio punto di vista, un libro che lascia uno spiraglio di ottimismo e ha già portato un po’ di fortuna."
Paola Sironi
Nero balsamico
"Un vero giallo italiano, mi viene da definirlo così. Siamo dalle parti di Modena, dietro a quinte che non immaginavo esistessero e che invece - l'autore mi conferma nelle note finali - sono reali. Il mondo è quello della produzione dell'aceto balsamico, di cui prima di leggere questo libro non sapevo nulla. Invece l'autore mi porta nelle acetaie tradizionali e anche in quelle industriali e anche lì è un faccia a faccia con il Signor Profitto, nonché con i difetti più biechi della nostra epoca. Scrive bene Roberto Valentini, quelli che amano solo l'azione magari troveranno da dire, ma le pause non annoiano. Anzi, io mi sono gustata sia l'aceto balsamico che i vini, con calma. Magari ho qualche riserva sul finale, ma insomma se la vita è quello che è il romanzo ha il diritto a essere quello che vuole, o no?"
Lilli
L’avvocato del diavolo
"Piacevolissimo - voto 8 e mezzo Ecco invece un giallo che mi ha tenuto buonissima compagnia. E non è che tratti argomenti leggeri, anzi: usura e traffico di rifiuti tossici, ben documentato e soprattutto benissimo scritto. Ugo Mazzotta, in un'Italia reale del giorni nostri, costruisce una regione di fantasia nell'Appennino e lì fa muovere il suo mondo. Personaggi ben costruiti ma mai insistiti, mai sopra le righe, approfondimento di pensiero ma mai a discapito della tensione del giallo, ambientazione ottimamente descritta. Consigliatissimo per chi cerca un bel giallo da portarsi in vacanza."
Lilli
Al civico 6
"Una storia vivace ed intrigante, che scorre piacevolmente nella quotidianità di una casa di ringhiera milanese, tra pettegolezzi, piccoli dissapori e solidarietà di buon vicinato. L’insolita comparsa di numerosi nuovi inquilini, piccoli misteri e un delitto tingono di giallo la semplicità del contesto. Gli autori muovono personaggi straordinariamente familiari all’interno di un unico, costante scenario, esaltando le dinamiche dei rapporti interpersonali: una scelta tecnica che ho apprezzato molto."
Paola Sironi
Quattro e quattro otto
"bello, intrigante, ironico! gli elementi e i piani sono molti, ma gli autori li hanno dominati con sapienza; e poi si intuisce il loro divertimento nello scrivere, che diventa divertimento per chi legge. a quando una nuova indagine?"
nicoletta
I magnifici 7 di giugno
"L'ordine giusto sarebbe: I morti non pagano, I duri non piangono, Silenziosi nella notte. Se ti piace Zamberletti puoi trovare un suo bel racconto sulla nostra antologia Delitti diVino. Buona lettura!"
veronica
I magnifici 7 di giugno
"Ho acquistato e letto "I morti non pagano". Bellissimo! Ho visto che ci sono altri due romanzi di Zamberletti con lo stesso personaggio. Quale mi consigliate di leggere prima? C'è un ordine preciso? Grazie"
susanna
Le inutili precauzioni
"Un libro da consigliare a chi si ferma alle apparenze e si fa prendere dai pregiudizi o dalle soluzioni pre-confezionate. Realistica descrizione del mondo delle indagini, dove per fortuna esistono anche persone dalla mente aperta. Lettura piacevole e scorrevolissima."
Francesca
Oro Incenso e mitra
"Letto in un soffio. Scorrevole, accattivante, assolutamente verosimile (dunque estremamente triste o pauroso, per usare le parole di Tecla), "roccambolesco" e pieno di saggi punti di vista! Insomma, da leggere."
Francesca
Oro Incenso e mitra
"Gran titolo. Chapeau"
Alberto
Oro Incenso e mitra
"Ho sentito per caso una breve parte della presentazione di questo libro alla fiera di Rivanazzano, ma non l'ho comprato. Poi però continuavo a pensare ad alcune delle parole dette dall'autore e sono andata ad acquistarlo in libreria. L'ho iniziato ieri, e non vedo l'ora di tornare a casa a finirlo. Mitico!"
monica b.
Battarino a Milano
"Ci sono momenti in cui accadono piccole magie. Ieri sera, presso la storica Libreria Boragno di Busto Arsizio, Giuseppe Battarino ha presentato il suo nuovo romanzo, "Le inutili precauzioni". Più complice che causa, il caldo imprevedibile degli ultimi giorni ha trasformato quello che avrebbe potuto essere un evento sobrio e forse un po' troppo composto, in un dialogo appassionato tra Amici. Lo spostamento della presentazione dalla galleria al cortile sottostante è avvenuto in modo tanto naturale da sembrare già programmato. I partecipanti allegri e impazienti, come alunni a cui viene concessa la ricreazione in giardino anzichè tra le mura della classe, si sono raccolti intorno all'Autore in un salotto improvvisato. Marina Lualdi, bravissima a incalzare Battarino con domande e spunti intelligenti, da perfetta padrona di casa, ha creato un clima giocoso a cui l'Autore ha risposto con entusiasmo e umorismo, coinvolgendo gli spettatori in una conversazione comune. Così, tra precisazioni calcistiche, annotazioni letterarie e suggerimenti culinari (sono certa che in molti tra i lettori stiano emulando il loro beniamino, Sergio Petrelli, nella ormai famosa pasta cacio e pepe) si è celebrata una incantevole tavola rotonda. Sarà stata la cornice - i vasi di ortensie e il profumo dei gerani, il cielo che piano si tingeva di sfumature sempre più cariche di blu, a tratti illuminato da qualche lampo minaccioso, sebbene in quel contesto pareva il fuoco d'artificio di una festa di mezza estate - ma non ci saremmo meravigliati se Battarino alla fine avesse imbracciato una chitarra e da qualche parte si fosse acceso un falò. L'atmosfera un po' magica ha dato vita ai personaggi del libro, creando in molti l'impressione che Sergio Petrelli e il suo braccio destro Diego Morabito si fossero seduti in un angolo del cortiletto. Ringrazio quindi gli organizzatori della splendida serata, coloro che hanno partecipato a questo piccolo incantesimo e l'Autore. Al quale rivolgo la mia personale preghiera. Sarebbe un vero peccato se una figura così intensa e "reale" come quella di Sergio venisse a mancare in futuro nel panorama, sì vasto, ma troppo spesso arido, della letteratura di genere. Come ha osservato un'attenta lettrice ieri sera, resteremmo orfani di "quelle pagine che ci aspettano". Resto allora in attesa della prossima avventura. Grazie. Di cuore. Titti"
Titti Di Vito
Bruja
"Bravissimi! Il libro mi ha veramente intrigato! Ogni minuto della giornata cercavo una scusa per divorare un paio di pagine e vedere come andava a finire! Mi sono piaciute molto anche le scelte di ambientazione, i luoghi, questa Liguria chiusa ma affascinante. Azzeccati anche i caratteri dei personaggi, mai scontati. Complimenti di cuore."
Raffaella (1/5 di Regina)
Le inutili precauzioni in vetrina a Varese
"Sono una lettrice ingorda: ci sono settimane in cui riesco a terminare tre, a volte quattro libri. Complici le attese e i tempi vuoti e sconfinati di quelli che - come me - trascorrono parecchie ore al giorno su treni e metropolitane affollati. Mi ero però ripromessa di leggere il nuovo romanzo di Battarino lentamente, assorbendone le parole e i passaggi. Volevo godermelo in pace, lontana dal brusio e dalla calca dei mezzi di trasporto. Avevo già individuato le scale del Castello sulle quali accucciarmi, come all'epoca dell'Università, quando nella bella stagione le gradinate di una chiesa sostituivano le aule calde e rumorose. Ci sono riuscita solo un paio di volte, a sedermi lassù, e mi sono bastate per capire che questo romanzo, più affascinante e divertente del primo (non me ne voglia l'Autore), non si può dilazionare nel tempo: va letto d'un fiato. Così una sera, approfittando del silenzio notturno, mi sono letteralmente tuffata nelle parole, restando in apnea per diverse ore fino a quando, a notte ormai fonda, ho scoperto l'assassino e terminato la lettura con le note dell'Autore. Ho chiuso il libro e sono andata a letto, sorridendo. Di sorpresa, di piacere e di gratitudine. Lascio a voi il testimone, certa che capirete i motivi della mia soddisfazione. Titti"
Titti
Niente tranne la pioggia
"Preso :) P.S.: riga aggiunta solo perché "Preso :)" è giudicato un commento troppo breve dal sistema. P.P.S.: ma saranno cacchi miei quanto lungo voglio che sia il mio commento? P.P.P.S.: Salvia?! ;)"
U.
Qual è? Tecla Dozio intervista Ugo Mazzotta
"heehe, per un attimo sono stata tentata... :-D"
salvia
Qual è? Tecla Dozio intervista Ugo Mazzotta
"Meno male che Salvia non ha dato seguito al proposito di cambiare il titolo il "Tecla Dozio approfondisce Ugo Mazzotta" ;)"
U.
Qual è? Tecla Dozio intervista Fabrizio Canciani
"Certo che andare a beccare lo stesso film non era facile! Vabbè che io e Fabrizio mi pare si sia coetanei ma anche così... ;)"
U.
Qual è? Tecla Dozio intervista Fabrizio Canciani
"come lo chiamo? Tecla approfondisce Fabrizio Canciani? ;-)))"
salvia
Qual è? Tecla Dozio intervista Fabrizio Canciani
"Non voleva essere un'intervista, ma un approfondimento. Un modo per far conoscere meglio i nostri meravigliosi e, quasi tutti, latitanti autori. Però, devo dire, che lo sembra. E allora, intervista sia ;-)"
Tecla
Salvo Barone a Palermo
"Come ho scritto su FB, mi sembra una bellissima cosa festeggiare l'Unità d'Italia in libreria, pergiunta a Palermo. Gran bella unità."
Tecla
Le regole del Formicaio
"Bellissimo, profonde riflessioni sulle sensazioni umane, dimensioni di vita quotidiana sotto gli occhi di tutti e tutti i giorni, ma rese invisibili dalla fretta. Finalmente non il solito fuoco di paglia che divampa frettoloso ma non scalda, questo libro è come un caminetto caricato a quercia o faggio stagionato, lento, scoppiettante e che riscalda emozioni, riflessioni e profondità inesplorate. Penso che lo rileggerò, con calma. Perchè i piatti dagli aromi complessi vanno gustati e rigustati, ed ogni volta ci offrono nuove emozioni. Vivamente consigliato per chi vuole osservare il formicaio e non esserne parte."
max
In primavera in libreria
"E dopo aver scoperto e assaporato il bellissimo Sentieri invisibili, ecco la sorpresa di un nuovo (sperato) viaggio insieme. Chissà dove ci porterà questo nuovo viaggio, chissà se il Dott. Petrelli ci accompagnerà lungo le strade di una nuova indagine e Sergio, invece, lungo quelle dei pensieri e delle attese che riguardano il fascicolo ma non solo. Aspettiamo – speriamo non a lungo – questo nuovo romanzo per poterlo leggere tutto d'un fiato"
Alessia
Ricette per un delitto
"Alcuni più originali degli altri, ma tutti "gustosamente" piacevoli. Non solo ricette, ma ritratti psicologici azzeccati. Si legge in un soffio."
Francesca
Sentieri invisibili
"letto e...Battarino scrive e tu lettore immerso nelle pagine ti muovi tra le righe in quello spazio bianco a te riservato dove puoi fermarti,pensare, commuoverti o sorridere, camminare o correre, spiando Petrelli,che già allunga un piede nella pagina successiva..."
Maria Dolores
Fiori Neri
"In un caleidoscopio librario fatto di scemenze, stravaganze, futilità, finalmente un progetto serio, concreto, pensato. Parole e immagini proposte in uno stile rigoroso, essenziale, senza inutili fronzoli. Per scoprire il nuovo, si torna all'antico, al gusto delle fotografia intesa come riflessione sulla realtà, senza concessioni al glamour e senza strizzatine d'occhio. Bianco e nero con ombre profonde, sia nelle immagini mirabilmente scattate da Gianluca Bucci che nel testo di Barbara Baraldi, solo in apparenza slegate. A tenere uniti i due elementi provvede l'atmosfersa psicologica della composizione. In una parola, noir, nel senso più compiuto del termine. Le specie vegetali riprodotte appaiono commoventi nella loro materialità dimessa Come recitava Lucrezio, nel De Rerum Natura, "Sint lacramae Rerum"... siano le lacrime delle cose."
beo
Bruja
"Tante storie, presenti, passate o remote s’intrecciano in questo romanzo. Ciascuna con il suo lato oscuro da svelare. Ciascuna unita all’altra da un filo conduttore da ricercare scavando tra omissioni reticenti, inquietudini, rancori personali e interessi economici. Una vera inchiesta giornalistica per JB e una ricerca delle proprie radici per Consuelo, i due protagonisti. Entrambi trascinati, per motivi diversi, in un’indagine che li scuote da un’indifferenza rassegnata. Trama coinvolgente, in cui molti percorsi individuali sono segnati dalla storia collettiva."
Paola Sironi
Le regole del Formicaio
"I luogo descritti ti prendono subito, l'attenzione è catturata da un atmosfera da Milano lavorativa/quotidiana che sembra avere misteri non quotidiani. A mio avviso il pregio è dato da quel sottobosco sociale bene narrato che forse non ti aspetti nello svolgere dei fatti. Sono arrivato velocemente alla fine ma poi in pratica non ho finito di pensare ai molti spunti che personaggi ed accadimenti mi avevano dato. Insomma il formicaio mi ha preso ed il commissario Efisio pure. Forse in poche parole si potrebbe dire : Giallo-sociale-deviato. Complimenti allo scrittore per l'originalità."
Giuseppe
Fiori Neri
"Giusta la citazione di Roberto Benatti di "F. for fake" (F come falso) per la pubblicazione presso la prestigiosa Todaro Editore di "Africa Terminal". Come nel film-saggio di O.Welles (1973) tutto è falso nel racconto di Franco Foschi:l'ultima lettera del medico all'amata Claire, la lettera formale della Farnesina, quella partecipe del Presidente in carica dell'Unione degli Stati Africani, infine quella accorata dell'amico fotografo. Tutto falso, ma tutto vero nelle splendide fotografie scattate in Uganda e nel Sudan da Sivia Morara,che accompagnano dolentemente lo scritto. L'uno e le altre si integrano mirabilmente nella verità delle cose e allora.. .le parole diventano più vere del vero. Mauro (Bonifax) Bonifacino"
Mauro Bonifacino
Bruja
"La vicenda si snoda in maniera appassionante e sorprendente: affondando le proprie radici nei tragici fatti della resistenza e degli anni di piombo, il romanzo è anche una denuncia tremendamente attuale del marcio presente nel nostro paese. Ma è prima di tutto un grande viaggio per i due protagonisti (che rimangono dentro alla fine della lettura) alla ricerca di se stessi e di un amore che non hanno. Un libro di ottima qualità che ho letto tutto d'un fiato, in meno di 24 ore, che consiglio vivamente e che spero davvero possa trovare presto un seguito!"
Silvio
Africa Terminal
"Rispondo in qualità di editore all'appunto di Roberto Benatti: sì, si poteva dire anche alla fine del racconto. Ma ho ritenuto (opinione assolutamente personale) che, soprattutto in questo caso, fosse più rispettoso nei confronti del lettore segnalargli che di narrativa si tratta. Una storia ispirata dalla realtà, assolutamente plausibile e credibile, ma non vera. Come non sono vere le lettere finali: anche quelle plausibili ma frutto della fantasia del bravissimo Foschi. Quindi credo che non ci sia una risposta esatta; prima o dopo è una questione di scelta. Spero con questo di non aver rovinato la lettura al nostro gentile Roberto!"
Veronica Todaro
Africa Terminal
"Africa Terminal: un racconto di Franco Foschi sull’Africa, le immagini fotografiche di Silvia Morara fanno da contrappunto alla storia magistralmente raccontata da Franco Foschi un libro che è una mescolanza di Fantasia e realtà. La Fantasia del racconto che mette a nudo la cruda realtà delle immagini. F for Fakes diceva Orson Welles, il falso per mettere a nudo il vero. Un libro che racconta l’Africa distanziandosi dalla retorica, che da sempre accompagna la letteratura che racconta questo povero e martoriato Paese. Un finto diario scritto da un medico sequestrato dai ribelli s’interrompe nel momento della sua fucilazione…Una storia che lascia il lettore smarrito, incantato, sorpreso e si domanda “ma è tutto vero?”. Una nota all’editore: “peccato che all’inizio del racconto si dica che quello che è scritto è frutto della fantasia di Franco Foschi” si poteva dire alla fine del libro. Roberto Benatti"
Roberto Benatti
Africa Terminal
"Bellissimo. Commozione e rabbia. Un libro che ha disturbato la quiete della mia coscienza. Grazie."
Regina
Fiori Neri
"Complimenti, ritmo incessante da togliere il fiato."
Regina
Delitti diVino
"Racconti veramente diversissimi tra loro. Alcuni sono veramente originali e tutti si leggono con estremo piacere."
Francesca
Il colore della vergogna
"Con una scrittura chiara e lineare si torna alla Milano di fine anni '60. Un pezzo di storia e un pezzo di vita italiana raccontati attraverso una storia di fantasia ma altamente verosimile. Personaggi umani e delineati con delicatezza. Si legge in un soffio e alla fine si ha una certezza: è cambiato tanto e non è cambiato nulla! L'ho consigliato a molti amici."
Francesca Bogani
Al civico 6
"Ora che ho letto il libro mi devo complimentare ancora di piu'! Sì, l'ho in pratica divorato e devo dire che siete stati grandiosi! Capitoli brevi, per niente pesanti e statici. Poi con l'intercalare di frasi in dialetto milanese...bè...CHE FORTE!!!! Sorridevo tra me e me immaginando il personaggio che diceva quelle frasi. E sai una cosa? Mi avete fatto tornare indietro nel tempo e rivivere alcuni episodi della mia vita... la mia nonna che faceva la portinaia in v.le zara, io che andavo a trovare la mia amica a busto arsizio che abitava in una casa di ringhiera e dove tutt'ora abitano ancora i suoi genitori. Che meraviglia! Sentire i profumi diversi che si mescolavano man mano che passavi sulla rampa delle scale e davanti alle porte. Odore di vita quotidiana. Stazioni radio sintonizzate su canali diversi, in un intrecciarsi di note e parole... parole urlate o sussurrate..."
anto
Al civico 6
"Il libro è bellissimo! Mi è piaciuta la storia ma soprattutto lo stile incisivo e scorrevole, senza eccessi. Bravissimi!"
angela
Le regole del Formicaio
"Cattura l'attenzione del lettore sin dal primo capitolo grazie ad una storia molto originale sapientemente costruita attorno ad una realtà quanto mai attuale (periodo pre-elettorale, manipolazione dei media, sicurezza sociale) ed ambientata nella Milano quotidiana. La storia scorre incalzante, contraddistinta da personaggi interessanti, mai banali che accompagnano il lettore verso un finale inatteso che lascia spazio alle riflessioni. Da leggere tutto d'un fiato!"
Eleanor
Fiori Neri
"Una storia apparentemente un po' sopra le righe, ma le giornate di m... esistono davvero! Fotografie in bianco e nero (più nero che bianco) piuttosto inquietanti. Nell'insieme un progetto ben riuscito, con un formato "mini" e una grafica "pulita". Mi piace. Ho già ordinato il secondo, Africa Terminal."
susanna
Fiori Neri 2
"Ho già ricevuto il primo della collana (Fiori Neri, bellissimo) e ho appena ordinato Africa terminal. A quando il terzo?"
susanna
Al civico 6
"E’ stato veramente un piacere assistere l'altra sera alla presentazione del vostro libro. C'era tanta gente e non ho potuto soffermarmi per ringraziare anche del buffet (assai gustoso) e di tutto il resto. Poi ho visto persone che non vedevo da anni e che mi ha fatto molto piacere rivedere. Il libro è molto ben scritto. Mi è piaciuto molto, l'ho letto in fretta e furia perchè io con i gialli faccio così, perchè DEVO sapere chi è stato. Poi lo rileggo con calma. I personaggi sono ben tratteggiati, molto realistici, ma originali. Il colpo di scena è un vero colpo di scena e poi ti dici: come ho fatto a non capire, la portinaia firmata, ecc... Complimenti ancora e spero scriviate ancora!"
franca
Bruja
"Lanteri/Luini: UN nome, UNA garanzia... Non avevo dubbi, ma decisamente la qualità sta salendo in maniera esponenziale. Bella e intrigante la vicenda, i luoghi, i personaggi. Per una delle loro 'presentatrici' D'ANTAN la voglia di raccontare è grande... e, ne sono certa, viste le numerose 'location' in zona, avremo molte occasioni (Ormea, Viozene, Albenga, etc.). Divorato in pochi giorni, anzi in poche sere... in verità. La prima e unica critica, già espressa ai cari amici autori, se così si può dire (a parte qualche piccolo 'refuso'... individuato e di cui vi darò nota se lo desiderate...), una conclusione un po' "frettolosa" secondo il mio parere personale...ma col senno di poi forse dettata dalla voglia di leggere ancora e... ma come? già finito??? Bravi, bravi, bravi... e bravo l'editore, ops, mi dicono editrice?!... per aver creduto in quesa coppia fornidabile che, di certo, farà ancora tanta, tanta strada... son già in attesa del prossimo... forza ragazzi! Datevi da fare..."
Vispa
Bruja
"Eccomi a commentare il nuovo romanzo di Lilli e Maurizio, accoppiata vincente. Scrittura emozionante per questo giallo che tocca parecchie corde e percorre la storia d'Italia in vari modi e accompagna il lettore attraverso vari misteri, non un solo evento e i due autori sono abilissimi a mischiare le carte, avvolgere e confondere, fino alla fine. I personaggi sono reali e affascinanti, anche quelli "di passaggio" anche un semplice barista, un'albergatrice incinta, un anziano in una casa di riposo...di più non posso dire pr non svelare nulla della trama. Di sicuro un ottimo libro, una gustosa lettura che scorre troppo in fretta, un peccato finirlo. E quindi ora aspetto il prossimo."
Patrizia Emilitri Ruspa
Il debito dell’ingegnere
"Questo libro ha vinto la prima edizione del premio Nebbia Gialla e l'ha meritato pienamente. Teso, incalzante, ti inchioda alla sedia con una trama molto intrigante a cavallo tra passato e presente. Scritto con uno stile asciutto e moderno. L'atmosfera è cupa, il protagonista e io narrante ossessionato e, oserei dire, a un passo dal borderline. Intorno gira l'ambiente infido della nostra epoca. Quando ne sono uscita, mi sono rimasti un paio di dubbi, ma questo non inficia un risultato veramente ottimo."
Lilli
Il segreto di Pulcinella
"Il primo che leggo della serie del commissario Prisco, un bel personaggio, credibile e concreto. Anche la storia è ben congegnata, un giallo classico in cui il lettore si diverte a gareggiare con il commissario facendo a chi ci arriva per primo. Il dubbio mi era venuto, che la soluzione fosse quella, ma il mistero è ben giostrato. La scrittura è ottima, anzi va sottolineata la capacità dell'autore di dare immagini molto ficcanti dell'ambiente."
Lilli
Al civico 6
"Il libro è veramente molto azzeccato. E' ben scritto, ambientato in una casa di ringhiera come ce ne sono tante a Milano, e con un colpo di scena finale. Da non perdere assolutamente."
franca piccinini
“Il debito dell’ingegnere” su Corpi Freddi
"L'ho letto. Ho pensato: che fortuna ad averlo scampato, il militare. Allo stesso tempo ho realizzato che su quel mondo non potrei scrivere mai, per il fastidio che Eugenio è riuscito a iniettarmi durante tutta la lettura. Un vaccino sotto cute che non si esaurisce nel passeggero arrossamento della parte. Ti rimane dentro. Davvero bello."
Salvo
Fiori Neri
"Che cosa si nasconde in ognuno di noi? …chi incontriamo e cosa accade quando facciamo un incontro?…quando e dove accadono realmente le cose? Cosa si nasconde dietro quell’albero?… e tra quelle foglie? E’ proprio vero che non c’è nessuno li dietro? Eppure, in quelle piante, una luce profonda e lontana palpita…tra quelle foglie qualcosa si nasconde qualcosa vive li dentro… qualcosa che conosco ma che ora mi sfugge… mi sfugge perché non devo guardare ma devo riuscire a vedere per vedermi. Il centro e la sua luce non sono sufficienti a nasconderne il bordo.. ora non abbagliano più…ora riflettono… adesso rifletto anche io! il confine si rivela con un paradosso, il buio del proprio centro da dove parte quella luce …da dove arriva quel luccichio che inganna e dove mi ha portato?… mondi soli e profondi, mondi che sanno e conoscono tutto… anche di noi!"
s&e
Fiori Neri
"Fantastico! so che non sono la persona più indicata per dirlo, ma è bellissimo veramente."
tecla
Le regole del Formicaio
"Mi e' piaciuto questo "Commissario Montalbano" metropolitano, con un'ampiezza di vedute frutto di un'elasticita' mentale apparentemente atipica per il soggetto. Molto reale l'ambientazione, penso che ogni abitante o lavoratore milanese si ritrovi facilmente nei luoghi e nelle descrizioni dei comportamenti. Il giallo entra subito nel racconto ed incredibilmente un'azione che ormai e' diventata quasi routinaria per i pendolari della metropolitana rivela la punta di un iceberg che affonda le sue radici in un complotto che ruota tutt'intorno alle inconsapevoli formichine. Scrittura assolutamente scorrevole che rende piacevole la lettura, ricchezza di particolari e cura del profilo dei personaggi, catapultano il lettore nella storia, invogliandolo a scoprire la pagina successiva; struttura per brevi capitoli che permette anche a chi ha poco tempo per la lettura come me di godersi il libro anche a piccoli pezzi senza perdere il filo del discorso. Insomma, un vero giallo metropolitano, che inoltre fa pensare. Complimenti sinceri!"
Luana
Sbocciano Fiori Neri. Ecco il primo!
"Unire la fotografia e la letteratura è un progetto molto interessante."
ivanalessia
Bevo grappa
"la scelta di comprarlo è stata dettata dal fatto che una caratteristica menzionata era quella dell'ambientazione in Brianza. Il libro mi è piaciuto ma non ho trovato alcun riferimento alla Brianza, nè geografico nè sociale o culturale. Vivendo in Brianza ed essendo appassionato di gialli preferibilmente con ambientazioni ben delineate e in zone da me conosciute di fronte a quel chiaro riferimento mi sarei aspettato di più; semplicemento non l'ho trovata una storia, pur bella, ambientata in Brianza"
Roberto
Premio Nebbia Gialla: ce l'abbiamo fatta!
"Confermo, il suo è un gran bel romanzo!"
Ugo
Premio Nebbia Gialla: ce l'abbiamo fatta!
"Complimenti a Eugenio, è una vincita meritatissima!"
salvia
Sentieri invisibili
"Nella disorganica attività di una procura di provincia, descritta con minuzioso disincanto, affiorano due indagini senza nesso apparente: avvincente il percorso investigativo che porta il pm Sergio Petrelli a svelarne gli insospettabili collegamenti fino alla soluzione finale. Particolarmente apprezzabile la descrizione di una realtà lavorativa, soggetta ai difetti umani e burocratici che caratterizzano inevitabilmente ogni struttura aziendale e da cui anche il palazzo di giustizia non sembra immune."
Paola Sironi
Bevo grappa
"MARIA Il libro della Sironi assolve alle due funzioni che per me sono basilari per leggere un libro giallo:divertirmi in maniera intelligente e identificarmi nei personaggi. Flaminia è un personaggio coinvolgente e grazie alla sua ironia viene voglia del seguito. Forza Paola!"
DANESI MARIA
Bevo grappa
"Ho bevuto grappa anch'io...ma per puro caso, per colpa di una notte insonne passata davanti a Facebook. Ho bevuto tutto d'un fiato, ma ho gustato in ogni piccolo sorso, tutti i ritratti di vita quotidiana in cui non si fa alcuna fatica a riconoscersi. Flaminia, con la sua ironia, è bravissima a tenerti incollato alle pagine del libro, anche quando avresti voglia di mollare sul tavolino le ultime gocce di grappa per andare finalmente a dormire. Ma la storia è tanto intrigante, quanto identificativa...e tu ti ritrovi immerso dentro fino al collo, perchè potresti essere tranquillamente uno di quei personaggi... Ho finito la grappa. Brava Paola. Adesso il bicchiere è vuoto, nè mezzo vuoto, nè mezzo pieno... credo tocchi a te riempirlo con una nuova avventura..."
Giancarlo
Bevo grappa
"Me l'ha passato mia sorella Giò, l'ho letto in una notte, Intrigante, divertente ... ma non so se mi piacerebbe avere un fratello come Massimo :-) Complimenti, Aspetto il prossimo..."
Tania
Bevo grappa
"Ho letto il libro di Paola. Confermo le impressioni iniziali. Mi sembra molto ben scritto e molto ben strutturato. Accessibile ad un vasto pubblico. Al di là della storia, peraltro intrigante, mi è sembrato di intravedere anche qualcosa di autobiografico. Mi è molto piaciuta quella delle 'mutande e le mollette' che secondo me, fanno parte delle piccole manie, tipiche di noi programmatori... Ma al di là di tutte queste cose, mi è sembrato di scorgere anche un grande desiderio di normalità... 'Ripetitivo'. 'Rassicurante'. Forse mi sbaglio... Ma è poi la cosa che trovo ci accomuni di più nelle cose che scriviamo. A proposito... Ieri rientrata dalla pausa, sono andata nell'ufficio del capo... l'ho sorpreso che stava bevendo coca cola, e mangiando patatine... unte... ho avuto un 'flash'... sono scoppiata a ridere... spero non si sia offeso."
Silvia
Bevo grappa
"…In Bevo Grappa…Dice la sua su tutto e di tutti i colori Flaminia Malesani ,d’ altronde “la calunnia è un venticello sottile”: un plumbeo cielo nord-milanese, di chi conosce bene il mondo del lavoro e il mondo dei pendolari attuali,il non colore di alcuni rapporti uomo-donna, l’azzurro comunque di certi cieli delle donne,il rosa di qualche flirt, l’eterno complicato rapporto con la famiglia (questo il vero giallo), il verde dell’ecologia parlata ai nostri giorni, uno splendido e spietato rosso non sense fatto di accordi rock musicali geniali che abbracciano lo scibile della realtà con scanzonato senso dell’umorismo. Intrigante, scritto con eleganza, può anche proseguire con nuove avventure. Noir solo un pochino, così che lo posso leggere anche io. Paola, so che te l'ho già detto ma..Aspetto il prossimo"
Nausicaa
Bevo grappa
"Ho conosciuto Paola, la sua opera prima e il suo editore grazie a mia sorella. Una piacevole scoperta con il guadagno di un gradevole pomeriggio a Varese e di un buffo cappellino anti-pioggia. Ho letto il libro in una notte. Condivido con Flaminia e forse con l'autrice una buona parte dell'attività professionale ("spalo" anch'io dati nei database aziendali) e i luoghi. Il libro però non mi è piaciuto solo per questo ma per le sue qualità di scrittura, di trama e di significato. Paola, provaci ancora."
Maria
Bevo grappa
"Ho letto "bevo grappa" su segnalazione di un amica, ed ho trovato la storia piacevole e la trama scorrevole, ho apprezzato sopratutto le capacita' descrittive di personaggi e luoghi di una Milano a me nota avendoci vissuto a lungo, so che l'autrice e' un'esordiente e gli auguro di poter dare seguito a questa buona "opera prima""
gianni
Il mio mitra è il contrabbasso
"Interessante viaggio negli ideali, nelle abitudini e anche nelle contraddizioni di una generazione che ha segnato un’epoca. Con un finale che ci fa riflettere anche sul presente."
Paola Sironi
Biancaneve
"Un tuffo nel vuoto affettivo e progettuale che può annidarsi nella mente umana: la storia di una donna che si condanna a riporre le uniche aspettative nell’instabilità del suo aguzzino. Un libro capace di tenere in sospeso il lettore fino alla tragedia finale annunciata: forse, l’unico momento decisionale in una vita incapace di realizzarsi partendo dai propri limiti."
Paola Sironi